Angela è arrivata da me 2 settimane fa.
È una donna di 46 anni, molto curata, è mamma e lavoratrice. Non ha avuto mai nessun problema di salute nella sua vita fino a quando 2 mesi fa si è bloccata con la schiena e ha cominciato ad avere forti dolori alla gamba a causa di una grossa ernia lombare.
Una cura di cortisone e antiinfiammatori ha ridotto il dolore e le ha permesso di ricominciare a muoversi.
Quando Angela è arrivata da me in prima seduta era terrorizzata, ancora molto dolorante si muoveva lentamente.
Le domande sono tante e Angela vorrebbe farmele tutte in una volta, parla velocemente con gli occhi sbarrati mentre si toglie la giacca:
“Tornerò mai come prima?
Cosa posso o non posso fare da adesso in poi?
Mi dirai tu che esercizi fare? Perché non voglio che succeda più.
Devo cambiare lavoro?
Perché è successo? Colpa di quello sforzo? Di quel lavoro? Colpa dell’età?
Sono disposta a tutto dimmi cosa devo fare e come devo organizzarmi da adesso in poi.”
In questi momenti mi sento di avere una grande responsabilità, Angela vuole delle risposte ed è già chiaro che è quasi del tutto convinta di essere disabile.
Pochi secondi per pensare, devo pesare molto bene le parole, devo iniziare da subito a mettere in dubbio questa convinzione profonda che potrebbe condizionarla per tutta la vita.
Qualsiasi cosa io dica so che la prenderà seriamente in considerazione.
“Angela, ascoltami bene, è tutto a posto. Tornerai come prima.”
Non riesco ad andare oltre, i suoi occhi si riempiono velocemente di lacrime, si copre il viso con le mani e si lascia andare ad un pianto che cerca velocemente di trattenere.
In questa prima seduta spiego ad Angela come deve cominciare a muoversi nello spazio usando il Mio Metodo Z, come deve sedersi, sulla sedia, in auto e sul divano.
Subito si rende conto che gli errori sono talmente tanti che è normale abbia mal di schiena e che il suo corpo è stato fin troppo bravo a stare bene per così tanto tempo.
Spiego ad Angela tecniche per usare il corpo al massimo della sua forza e renderlo ancora più funzionale. Le faccio sollevare qualche oggetto con la schiena, si emoziona di nuovo quando riesce a farlo senza dolore.
“Ma come è possibile, io ho ancora male durante il giorno, come è possibile che riesca a sollevare questa sedia con la schiena?”
La risposta è semplice: “Angela non è quello che fai che ti crea dolore, ma come lo fai! E ora ne hai avuto la dimostrazione. Questo è il motivo per cui sono sicura che riprenderai la tua vita senza nessuna limitazione”
A fine seduta le consegno dei video che le spiegheranno passo dopo passo come gestire la sua schiena in ogni situazione della vita quotidiana.
Digerire così tante informazioni richiede tempo quindi fissiamo un appuntamento dopo 1 settimana.
Ieri era la nostra seconda seduta.
Angela è arrivata più serena, ha ripreso le attività della vita quotidiana e mi dice di riuscire a fare tutto. Se lo fa correttamente non ha dolore.
Sono contenta questo sarà il nostro ultimo incontro ma ad un certo punto sbotta:
“Dovrai dirmi cosa devo fare per mantenere questi risultati, devi spiegarmi le cose che posso o non posso fare”
Mi cadono le braccia! No, no, no!!!
Capisco immediatamente che il lavoro non è finito…nonostante il corpo stia bene e abbia ricominciato a muoversi liberamente, la testa è ancora nella disabilità. Angela ancora non ci crede.
URGE TERAPIA D’URTO!
La porto immediatamente in palestra e comincio a farle sollevare pesi. Una, due, tre volte, piegandosi solo con la schiena e NON con le gambe. 5, 10, 15Kg. Quando si accorge di quello che sta accadendo di nuovo scoppia in pianto. Forse adesso l’ho convinta.
Tra 2 settimane la rivedrò e staremo a vedere.
Questo è il mio lavoro.
Convincere il corpo è facile. Convincere la mente a volte è più difficile.
La lombalgia e la lombosciatalgia sono talmente invalidanti e dolorose da riuscire a convincere le persone che non staranno mai più bene.
Per questo ho messo appunto un approccio che ho chiamato il Mio Metodo Z, che passo dopo passo permette al corpo (e di conseguenza anche alla mente) di liberarsi per sempre del dolore e della disabilità.
Angela è solo una dei tanti pazienti che tratto tutti i giorni.
Ma per avere ottimi risultati, non serve venire fisicamente da me.
Vuoi scoprire come posso aiutarti?